Ti ricordi quando
Le politiche di destra ticinesi operano da diversi anni per imporre la chiusura dei luoghi legati alla scena culturale alternativa e alla limitazione della stessa. Questo ha creato un vuoto infrastrutturale che penalizza una fitta rete di associazioni, gruppi e persone.
Il mancato sostegno istituzionale, l’assenza di un progetto di assegnazione di spazi in disuso, la carenza di un supporto finanziario adeguato, così come le chiusure sistematiche – in alcuni casi sgomberi e demolizioni – hanno portato alla fine di molte realtà importanti per lo sviluppo di progetti culturali maturi
e duraturi.
La temporaneità è una caratteristica frequente per questa tipologia di progetti, spesso condizionati da lavoro precario, spazi provvisori, ostilità da parte di vicinato e polizia, così come da sintomatici cali di energie dellə promotricə.
Il ciclico affievolirsi del sottobosco underground causa allə cittadinə una sorta di perdita di memoria collettiva. Ne consegue che chi inizia un progetto culturale ha la sensazione di dover partire ogni volta da zero e che artistə, curatorə e lavoratorə dell’arte e della cultura inizialmente coinvoltə in progetti locali tendano ad allontanarsi dalla regione per andare a vivere dove questo tipo di realtà sono più consolidate e parte integrante del tessuto cittadino.
Amichə che restate
Nonostante questa situazione Sonnenstube continua a sviluppare la sua pratica collettiva e curatoriale. La decisione di rimanere, maturare e lavorare in questo territorio difficile ci ha permesso negli anni di invitare e coinvolgere artistə e curatorə in questa realtà periferica, all’interno della quale abbiamo infine deciso di radicare un progetto articolato, con l’intento di ampliare le prospettive e le visioni sul panorama culturale locale.
Per fortuna siamo in buona compagnia.
Ticino’s right-wing policies have been scheming for several years to enforce the closure of venues and spaces in order to limit the alternative cultural scene.
This has created an infrastructural void that penalizes a dense network of associations, groups, and individuals.
The lack of institutional support, the absence of a project for the allocation of disused spaces, the lack of adequate financial support, as well as the systematic closures – in some cases evictions and demolitions – have led to the end of many realities important for the development of mature and lasting cultural projects.
Temporariness is a common trait in this type of project, often conditioned by precarious work, temporary spaces, hostility from the neighborhood and the police, as well as symptomatic drops of energy on the promoter’s side.
The cyclical decline of the alternative undergrowth causes something like a collective memory loss to the citizens.
As a result, those who start a cultural project have the feeling of having to start from scratch every time and that artists, curators, and art and culture workers initially involved in local projects tend to move away from the region to go and live where this types of realities are more established and an integral part of the city’s fabric.
Friend who stay
Despite this situation, Sonnenstube continues to develop its collective and curatorial practice. The decision to stay, grow, and work in this difficult area has allowed us, over the years, to invite and involve artists and curators in this peripheral reality, within which we have decided to root an articulated project, with the intention of broadening perspectives and visions on the local cultural landscape.
Fortunately, we are in good company.
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